4 ottobre 2008

Sconnessioni dell'ultimora e morale spicciola

Serata conclusasi da un bel po', trascorro il tempo osservando i beluga sullo schermo del computer. Sembra che vogliano venir fuori dal monitor, sembra che mi vengano incontro come candidi extraterrestri, ma soprattutto sembra che abbiano sbattuto contro i cristalli liquidi, procurandosi un bernoccolo semicircolare sul crapino glabro. Ora che ci sono i beluga, il mio desktop sembra un acquario cruelty free. Certo che ce ne sono, al mondo, di animali strani. No, non mi riferisco alle forme di vita annidate nella mia stanza, non spingiamoci così in là. Basta fermarsi al campo delle quattro zampe, restringerlo ai multiformi esemplari di canis canis e accendere la televisione. Ho visto la pubblicità di una casa produttrice di divani. Chiaramente il messaggio veicolato era: famiglia giovane e moderna tenuta assieme da un divano. Sorvoliamo sull'incompatibilità materiale tra il sostantivo "famiglia" e l'aggettivo "giovane" ed esaminiamo la sostanza del nesso "famiglia moderna". La famiglia moderna propinata dalla pubblicità consisteva in una coppia di fattezze europee, una figliola di fattezze orientali ed un canis canis di fattezze blob - leggasi bulldog. Ciò significa prendere la nostra credulonità di telespettatori e metterla sul cavo del funambolo. Dove sono finiti i due figli, il maggiore maschio e la minore femmina? Dove avete messo il golden retriever? Maledette coppie europee, questo gusto per l'esotico non rinnoverà la vostra banalità somatica da vecchio continente. Dite che dobbiamo credervi, ma come facciamo? Ora la figliola dal sol levante, ora il quadrupede ogm: noi spettatori camminiamo su un filo sospeso nel vuoto. E poi diciamocelo: chi cazzo permetterebbe al suo cazzo di cane di salire sul divano costosissimo in pelle appena aquistato vendendo la nonna alla sperimentazione farmaceutica? Su quel divano si consuma un sincretismo di tratti somatici e specie ben poco attendibile. Il bulldog almeno non converge lo sguardo nello stesso punto in cui lo convergono i tre umani ostentando benessere e serenità. Il canis canis di fattezze blob se ne frega e ansima senza grazia disteso sul divano. Il bulldog è un animale strano. Se solo uscisse dal tubo catodico, starebbe benissimo al posto dei beluga, nel mio acquario cruelty free.

2 ottobre 2008

Autoconservazione in condizioni critiche

Ho realizzato di essere un bonsai quando, al concerto dei Queens of The Stone Age, mi sono dovuta attestare sulla prima fila non belligerante mentre i figli di Gea e Urano imperversavano nel pogo. Chiamatelo pure pogo solidale, ma fatemi capire: la solidarietà consiste nei giganti che mi recuperano all'angolo del ring per portarmi nella first aid room? Quindi non pogo, resto ad osservare al confine, saldamente ancorata ad una transenna salvavita. Visto che sotto il palco si dimenano le sequoie secolari, forti della loro prestanza fisica, l'intera scena dello show è coperta e dalla mia altezza bonsaiesca riesco solo ad intuire i giochi di luce lassù, ma di vedere Josh Homme e compagnia bella non se ne parla. Menomale che abbiamo cinque sensi - mi dico, e allungando il collo e tendendo le punte dei piedi, assisto uditivamente al concerto. Ogni tanto le teste dei giganti si posizionano in maniera tale da aprirmi un varco verso i musicisti e qui scorgo un pezzo di bassista, lì metà batterista. Mi basta, ho realizzato di essere un bonsai. Stendo i rametti e li muovo a tempo di musica, facendo ogni tanto headbanging con le foglie, anche se lo stoner non è metal infondo lo stoner è ANCHE metal.

25 settembre 2008

La spada nella chiappa

Due giorni fa mi sveglio con il collo bloccato e la testa inclinata di svariati gradi sulla destra. Ohibò - mi dico - ho il torcicollo! - e mi sento un po' più matura. Mia madre decide di recarsi dal medico per fare la fila al posto mio, mentre io trascorro il pomeriggio a cercare invano una posizione antalgica. All'ennesimo: "Ah! Non va bene neanche così", il cellulare squilla. È mia madre: tra tre vecchi è il nostro turno e devo farmi scarrozzare in ambulatorio. Attendo cautamente alla vestizione, con cura avvolgo l'ambaradàn cervicale in una sciarpetta e mi faccio accompagnare dal coniuge. Pago un grattino per parcheggiare, dopodichè mi presento dal medico che mi prescrive un paio di fiale da mescere e farmi sparare intramuscolo e una spuma che diventa pomata che diventa olio per uso topico. Miracolosamente, il collo quasi non migliora, ma lo stomaco inizia a regalare grandi emozioni. Se domani non sarò deceduta grazie ai farmaci iniettatimi in chiappam, avrò raggiunto un nuovo e più alto livello di invulnerabilità. L'immortalità è dietro l'angolo, ancora un piccolo sforzo. Datemi del latte cinese in polvere, orsù.

17 settembre 2008

Tribù di subumani

Ogni mattina il risveglio è allietato da una voce sorridente ed entusiasta proveniente dalla radio. Dalla radio dell'auto. L'auto degli operai. Alle cinque del mattino. Voce radio auto operai - cinque del mattino: la catena di parole non conduce ai concetti di pace e amore. Sono tre mesi, ormai abbondantemente avviati a diventare quattro, che l'odio e la stizza permeano i tormentati risvegli della sottoscritta. La strada in cui costei si ritrova disgraziatamente domiciliata, è un cantiere ricco di singolari soggetti umani. Sono visibili gli operai, naturalmente, di cui l'esponente precipuo è l'Urlatore del Ponteggio, ma ad un osservatore più accurato non sfuggirà l'individuazione di sottogruppi interessanti: il Ragazzino Sfruttato, il Sing a Song e, raro ma non introvabile, il Faccio il Verso ai Miei Colleghi. Fin qui si è parlato di operai, ma voi m'insegnate che intorno ad un cantiere, tra le basi delle impalcature, nascosti sotto la polvere o mimetizzati con le travi, si scovano facilmente i Vecchi che guardano le maestranze al lavoro. Sì, perchè ponteggio non significa solo manovali, ma anche tutto l'indotto che sviluppa. Può forse mancare la signora sbraitante perchè gli operai quotidianamente le occupano il posto-macchina riservato? Mai. Vogliamo fare a meno dei ladruncoli che si arrampicano nottetempo sulle impalcature, svaligiando comodamente appartamenti più o meno distinti? No e poi no. E dove mettiamo il padrone del supermercato della via, che fa parcheggiare sugli alberi i camion per lo scarico merci, non sapendo più dove farli fermare? Incredibile quanta vita possa portare un cantiere in una strada che è poco più che un budello. Da un momento all'altro si aspetta una sfilata di brasiliane che ballano al ritmo di samba. C'è qualche pride in programma? Un pride di qualsiasi tipo, non fa niente. Dite agli organizzatori che possono passare di qui. Dite loro che il formicaio è in piena attività, che le formiche fanno un gran casino e che essi si affrettino ad addivenire, perchè non vorranno certo perdersi il gesto estremo della sottoscritta che, dopo inutili invocazioni al Formichiere Cosmico, si trova nella scomoda posizione del farsi giustizia da sola, dal terzo piano, imbracciando un'arma.

12 settembre 2008

Gira e va

Costellazioni di episodi ed eventi direzionano buona parte delle esistenze che vivono sotto lo stesso cielo, per cui non servirà dire molte cose sui fatti di più comune dominio accaduti nel frattempo, dove frattempo significa tra il 7 e l'oggi di settembre. Si potrebbe accennare alla data del 9, quando la fata turchina con la sua bacchetta magicissima ha portato sulla terra - anzi nella terra - le alte sfere del jazz italico, oppure potremmo parlare della maggica Fiera della Madonna dei Martiri, o ancora della serata di ieri, la prima della due giorni di Aritmia Mediterranea. Potremmo dire tante belle cose, vantarci di stare al passo con la vita mondana autoctona, ma il tempo stringe e l'unica cosa davvero degna di nota è che ieri ho usato una stecca di vaniglia per le mie crepes dolci e ciò ha deliziato e commosso i signori Olfatto e Gusto. Viva le orchidee.

6 settembre 2008

Terzo cerchio: golosi

Saremmo stati nominati per unirci ad un allegro ed internazionale stuolo di giovinotti in odore di spiaggia, ma riteniamo che sia più saggio ritirarsi nell'ombra a studiare e a tramare per fottere il sistema. Settembre è ancora estate, ma è anche un periodo che impone la riorganizzazione degli spazi fisici e mentali in vista dell'autunno. Ah, l'autunno tanto agognato dopo tre e più mesi di sole crudele. Il mare sarà davvero palatabile tra un paio di settimane, con l'acqua ben riscaldata e l'aria leggera e fresca, con le spiagge meno affollate e quel languore misto a sollievo che si percepisce ad ogni cambio di stagione. Per il momento, la calura continua a non dare tregua, ma facciamo già provviste per l'inverno e con le guance piene corriamo a depositare il cibo nella tana.

4 settembre 2008

Art Attack

Prendete una maniaca delle ance e occupatene abusivamente la villetta in campagna, riempite la villetta in campagna di variegata umanità. Strappate alla disperazione una giovane donna deturpata dalla parrucchiera e sistematela innanzi ad ingenti quantità di vegetali da sminuzzare. Acquistate per strada il fac simile di un potenziale terrorista mediorientale, spacciatelo per il vostro ragazzo e fategli caricare le birre in auto. Fatto? Bravissime/i: la vostra festa di compleanno è assemblata!
Se vi piacciono le citazioni bibliche, allestite un buffet sui tavolini della campagna e la variegata umanità che la popola simulerà sponte sua l'invasione delle cavallette (Es10,1-20). Se siete fortunati, alcuni dei soggetti-cavalletta potranno regalarvi la visione del singolare fenomeno della scarpetta-nella-ciotola-di-tzatziki-finito. In tale circostanza non sarà necessario lavare la suddetta ciotola.
Per il divertimento dei convitati sarà sufficiente che uno di loro sia in possesso di un robottino a carica: trascorreranno metà del tempo creando gioiosi capannelli intorno all'attrazione della serata. Veniamo ora alla filodiffusione: raccomando la somministrazione di almeno un pezzo della colonna sonora del film "Borat", poi Topone cercherà di imporre i propri gusti musicali all'uditorio tutto.
Le feste di compleanno devono regalare giubilo, buonumore, ma soprattutto massicce dosi di idiosincrasia di gruppo. Grazie a tutti coloro che si sono docilmente prestati come cavie, l'esperimento della mia festa di compleanno è riuscito ed ora possiamo disporre del Manualetto per il Compleanno, contenente istruzioni empiriche e riproducibili. Seguite i miei consigli che derivano dalla pratica e dall'esperienza: non ve ne pentirete. Che il metodo galileiano ci accompagni sempre.