16 dicembre 2007

Rimandata la quinta glaciazione

Pare che le principali glaciazioni nella storia della Terra resteranno quattro, almeno per ora. Le strade tornano approssimativamente praticabili mentre il ghiaccio formatosi durante la notte si piscia addosso, dileguandosi goccia a goccia. Tra un paio di giorni ogni traccia di neve sarà scomparsa, i treni rimessi in funzione, il Natale restituito alle vetrine dei negozi. Vorrei che le automobili si dileguassero goccia a goccia come il ghiaccio, lasciando soltanto un'innocua e fetida macchia per terra. Voglio sentire gli odori dell'inverno che ho disimparato a conoscere e che chissà se i bimbi delle metropoli conosceranno mai.

15 dicembre 2007

Marketing natalizio

Il mio cane è venuto a trovarmi nel letto e quando ho aperto gli occhi era sabato e c'era la neve.

La città insolitamente ammantata di bianco è il set perfetto per una pubblicità della Bauli. Viene da pensare che questa neve sia una megaoperazione di marketing natalizio.

I ragazzi sono usciti da scuola in anticipo, a stento si sono seduti ai banchi, e i seminaristi giocano a palle di neve, rubicondi e gioiosi. La tentazione di scendere a giocare con loro è forte, visto che non c'è occasione migliore per dissimulare un violento disprezzo in una scherzosa guerra di candidi fiocchi. Sicuramente i bravi genitori porteranno i loro bimbi in campagna, dopopranzo, e proveranno a costruire un pupazzo di neve raschiando il terreno ghiacciato. Sarà allora che i bambini si renderanno conto che non è proprio come nei cartoni animati, che la neve è fredda e sporca, perlopiù, e per non intaccare la poesia bisognerebbe non toccarla affatto e non guardarla mentre si scioglie e diventa grigia, marrone, compatta. Tutti escono di casa per vedere la neve, ma alla neve non sono abituati, così scivolano sul ghiaccio cadendo culo a terra per le strade e le auto slittano sull'asfalto, finendo fuoristrada. Doppio lavoro, oggi, per i Servizi Emergenza Radio: sento già la bitonale della prima ambulanza della giornata.

Mi ha sempre sorpreso il mondo in cui la neve cade: in silenzio, per quanto violenta e abbondante possa essere. Non è come la pioggia. La pioggia precipita con un gran baccano familiare e un odore caratteristico. La città diventa zuppa, una zuppa di strade e palazzi e persone, un minestrone di scompiglio e umidità. La pioggia corrompe, la neve conserva. La pioggia è una precipitazione. La neve è una deposizione. Si deposita senza avvisare nessuno che non sia a testa scoperta sotto il cielo. Nessun rumore, al massimo un maggior silenzio: nessuno si aspetta alcunchè quando esce di casa o si affaccia alla finestra e invece esci e si è trasformato tutto, tutto bianco, tutto coperto. Possibile che una cosa così silenziosa riesca a tramutare interi panorami in un attimo?

Certo che è strano avere la neve qui... ma questo non è il jingle della Bauli?