23 giugno 2008

La Troma ed io

Topone è un amico. Topone mi guarda le braccia con solidale compassione e fa: "Questa ragazza ha bisogno di sole". Succede che mentre i ridenti paeselli della costa pugliese esplodono di indigeni melaninici, la sottoscritta fa parte della setta degli amici del pallore ottocentesco. Attraverso la pelle si riconosce l'intera geografia dei vasi sanguigni e, messa controluce, fornisco una soddisfacente radiografia di me stessa. Il profumo del mare si sente dal balcone di casa, ma è un profumo menzognero e ingannatore, perchè noi molfettani siamo latori di un'antica e amena tradizione, quella di insozzare le spiagge che ci competono in modo da renderle ricolme di merda dall'odor pungente. Il bello è che quegli stessi lembi di costa sono aggrediti dalle masse dei bagnanti singoli, delle famigliole, degli abusivi e dei pellegrini dall'entroterra. L'ultima volta che sono stata su quelle rive, mi sono trasformata nel Toxic Avenger e c'è voluto del tempo per far passare tutte quelle pustole.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

:-)
credevo che le salamandre si arrostissero al sole :-)
per quanto mi riguarda
la mia di pelle è più bianca
del latte della mucca di Heidy
il sole c'è
è il mare che ci manca :-)

abbracci
.W