11 giugno 2008

Della gravità

Si sta sul cucuzzolo della vetta più alta dell'altopiano del Pamir, anzi sul crapino di nuda roccia dell'Everest, anzi sulla montagna più alta e scoscesa che l'immaginazione concede, sempre sulla punta. Si sta. A guardare massi e sassolini che rotolano giù a velocità da formula 1, uno dopo l'altro o tutti insieme o poco per volta, ma tutti velocissimi. Finchè qualcosa ti colpisce, masso o sassolino, e rotoli giù pure tu. Non c'è da aver paura: neanche te ne accorgi.

1 commenti:

soloenne ha detto...

ehi! :)
mi piace moltissimo
questa nuova veste...

ripasserò per leggere con calma :)