14 maggio 2009

Il cane

Questa è la storia triste di un cane che non vedeva il proprio guinzaglio e invano girava intorno al palo a cui era legato. A volte si annoiava e iniziava a tirare finchè la tosse non lo soffocava. Un uomo gli portava da bere e da mangiare e in quei momenti il cane era felice. Poi riprendeva a girare in tondo, ignaro della catena. I tempi del recinto erano lontani. Allora sì che il cane si era sentito schiavo, con quella palizzata che gli oscurava l'orizzonte, ma le cose erano cambiate. Adesso il cane dominava tutto con lo sguardo, poteva vedere tutto intorno a sè, tutto tranne la sua catena.

Una volta gli si avvicinò una bambina e lui la sbranò. Riconobbe di avere sbagliato e si disse che era giusto che fosse punito col bastone e col digiuno. Quando la sua pena fu scontata e la sua ciotola riempita, il cane si sentì di nuovo libero, mentre la catena che non poteva vedere gli piagava il collo. La sua vita riprese regolarmente, intorno al palo a cui era legato. Una notte, un uomo incappucciato si avvicinò al cane che dormiva e gli tirò un calcio. Il cane si svegliò con una fitta alle costole, guaendo. Memore della pena scontata per aver sbranato la bambina, si lasciò picchiare senza reagire. Voleva continuare ad essere libero, pensava, non voleva tornare in prigione.

Quella notte il cane morì, convinto di aver difeso la propria libertà.

E questa è la storia triste di un cane che non vedeva il proprio guinzaglio.

2 commenti:

socia ha detto...

brrrrrr...

cascade ha detto...

è splendida.